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Rimodulazioni Vodafone, TIM, Wind e 3 Italia

Era davvero ora che l’AGCOM dicesse la sua sulla scottante questione delle rimodulazioni Vodafone, TIM, Wind e 3 Italia  che imperversano nelle ultime settimane: è risaputo come un po’ tutti i vettori stiano applicando dei cambi di contratto unilaterali che, a danno dei clienti, portano ad una spesa telefonica mensile maggiore di quanto stabilito in un primo momento. Proprio sulla faccenda, ora l’Autorità ribadisce che in questi casi la richiesta di portabilità ad altro vettore è lecita e che questa non deve comportare alcuna penale o costo extra.

In sostanza, il fatto che i 4 vettori nostrani propongano la rimodulazione di tariffe base (come nel caso di Vodafone) o di veri e propri piani (come nel caso di 3 Italia), rientra nei “diritti” dell’operatore, a patto che la comunicazione agli interessati giunga almeno 60 giorni prima della modifica. Questo purtroppo è un dato di fatto. Quello che l’AGCOM sottolinea, però, è che in caso di richiesta di portabilità alla concorrenza, non devono mai essere applicate penali agli utenti.  Non sono state poche, fino ad ora, le richieste di rimborso dei costi promozionali, ossia della differenza tra il reale valore di un’offerta telefonica e quello che per una particolare campagna pubblicitaria è stata applicata in un determinato momento. la pratica è del tutto illecita e il discorso vale per qualunque brand da questo momento in poi. A tal proposito Antonio Nicita, commissario dell’AGCOM parla di nuova disciplina valida per tutti: le uniche spese extra richiedibili con il passaggio ad altro brand, sono semmai le rate residue degli smartphone o altro hardware  preso in abbonamento.

L’intervento dell’Autorità partito dopo le segnalazioni relative alle rimodulazioni TIM e Fastweb delle ultime settimane, si allarga dunque anche a Vodafone, Wind e 3 Italia. Peccato che lo scorso mese ci sia stata la pronuncia sulla necessità di tornare ad una tariffazione a 30 giorni solo per le utenze di linea fissa ma non per quelle mobili (che restano dunque contrattualizzate a 28 giorni). A parte l’intervento odierno, sarebbe l’ideale un intervento anche in tal senso.